SENZA PAURA

VINCERE IL TUMORE
CON LA MEDICINA DELLA PERSONA


"La vita, grazie alla medicina della persona che ci invita a reagire con coraggio e a superare le nostre paure, è più forte della malattia. Capire questo è il primo passo verso la vittoria”.

Un libro di: Umberto Veronesi e Gabriella Pravettoni

Editore: Mondadori Electa
ISBN: 8891806110
Edizione: Novembre 2015
Pagine: 144
Formato: brossura
Costo: € 16,90



Che cosa si scatena dentro di noi dopo una diagnosi di malattia oncologica? Quali strumenti mettono in campo il nostro corpo e la nostra mente per contrastare la malattia? Quali relazioni si stabiliscono con chi ci cura e con chi ci sta vicino? Come si affrontano interventi chirurgici e terapie? Come sarà la vita dopo questo lungo, doloroso percorso?

Umberto Veronesi e Gabriella Pravettoni, che da anni – ognuno per le proprie specifiche competenze – si prendono cura di persone ammalate di tumore, provano a dare risposta a queste domande con un approccio assolutamente innovativo: la medicina della persona, che supera il concetto tradizionale di cura del corpo e dà spazio alla persona nella sua totalità (corpo e mente). Capiremo che le risposte non sono univoche perché diverse tra loro sono le persone che le pongono, ma anche che, nel baratro in cui ci precipita la malattia, ciascuno di noi può contare su impensabili risorse personali e numerosi alleati con cui combattere la sua battaglia: medici, psicologi, terapeuti, operatori, pronti ad affiancarci nel difficile percorso e capaci di mettere in atto per noi i progressi straordinari della ricerca scientifica. Scopriremo che la malattia può e deve essere vissuta come un’occasione di cambiamento: di stili di vita, di attitudini mentali, di visione del futuro, di senso stesso della vita. E che dopo tanta sofferenza potremmo ritrovarci a essere persone più forti e consapevoli.

Umberto Veronesi ha dedicato la vita all’esplorazione di nuovi sentieri di ricerca per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da tumore. Inventore della chirurgia conservativa per i tumori della mammella, della biopsia del linfonodo sentinella e della radioterapia intraoperatoria, è stato ministro della Sanità nel 2000 e 2001 e senatore nella XVI Legislatura. Autore di oltre ottocento pubblicazioni scientifiche e dodici trattati oncologici, ha ricevuto quattordici lauree honoris causa e prestigiosi riconoscimenti internazionali. Ha diretto l’Istituto Nazionale Tumori di Milano per oltre trent’anni; nel 1992 ha fondato, sempre a Milano, l’Istituto Europeo di Oncologia, di cui è stato direttore scientifico fino al 2014 e oggi è direttore scientifico emerito. Nel 2003 ha creato la Fondazione Umberto Veronesi di cui è presidente, per promuovere la cultura scientifica e sostenere la ricerca. Devolvo i miei proventi derivanti da questo libro alla Fondazione Veronesi perché possa continuare nelle sue attività di divulgazione e sostegno alla ricerca scientifica e dare un futuro ai molti pazienti che ancora oggi lottano contro il tumore. A loro dedico questo libro - Umberto Veronesi

Gabriella Pravettoni è professore ordinario di Psicologia delle Decisioni del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia (DIPO) dell’Università degli Studi di Milano, direttrice della Divisione di Psicologia dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e coordinatrice del Dottorato FOLSATEC (Foundations of the Life sciences, bioethics and cognitive sciences) presso SEMM (Scuola Europea di Medicina Molecolare) a Milano. È Visiting Professor del King’s College di Londra dove collabora sul Medical Decision Making al Guy’s Hospital di Londra. Fa parte del board scientifico di Ecancer – United Kingdom.

Ringrazio il gruppo di psicologhe che lavora con me all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e in particolare Ketti Mazzocco e Paola Arnaboldi, per tutto l’aiuto che mi hanno dato. Dedico questo lavoro a tutte le persone che incontro e con cui condivido sofferenze e gioie, i pazienti dello IEO e i colleghi, che mi hanno reso una persona migliore - Gabriella Pravettoni


La sofferenza, quella fisica, ma anche quella spirituale, è insita nella condizione di malattia. Essa si diffonde lungo un continuum che varca i confini della fisicità per raggiungere quelli dello spirito e della mente.  La sofferenza spesso varca anche i confini dell’individuo, colpendo parenti e persone care, e suscitando ansie e paure negli operatori sanitari che ne sono quotidianamente in contatto.
La medicina, dunque, non può e non deve considerare il paziente solo come una macchina da aggiustare, perché la sofferenza non si ferma al “guasto” fisico. Ogni paziente, ogni familiare, ogni operatore sanitario sono, prima di tutto, Persone, con delle credenze, dei valori, dei desideri, con delle paure e delle ansie che li accompagnano nel difficile percorso della malattia.
Sono questi i motivi che ci spingono ad andare oltre e che vogliono essere i principi ispiratori di questa giornata, oltre che del nostro lavoro quotidiano: mostrare come si possa mettere la "persona" al centro supportandola nelle sue decisioni e dandole gli strumenti adeguati, cognitivi, emotivi e spirituali per attraversare la sofferenza senza esserne sopraffatta. Ma questo può accadere solo se a parlare (e ad essere ascoltati) non sono solo gli esami strumentali e i test di laboratorio, ma il paziente stesso che esprime il suo vissuto, e i suoi cari e gli operatori che sono chiamati ad assisterlo, che esprimono le loro difficoltà e le loro paure.
É per trasmettere questo messaggio e per non far tacere la sofferenza che abbiamo deciso di dar vita a questa giornata in cui parleranno la scienza e la ricerca, la medicina e la psicologia, la filosofia e la religione e, naturalmente, anche la malattia che si esprimerà attraverso le parole di un paziente, vero protagonista dell'esperienza universale del dolore. 
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Un Patto, con e per i Pazienti

L’Università Statale di Milano, luogo di formazione e di ricerca,  riconosce la centralità della persona malata nei processi di cura come elemento fondante dell’educazione in medicina.
Si impegna, per questo, a promuovere, in collaborazione con tutti gli attori e le istituzioni del mondo della Salute:

  • Una nuova cultura per le future generazioni di professionisti della salute, che, attraverso la modifica dei percorsi di studio, e delle pratiche professionali, includa il rispetto della persona malata nella sua integrità, autonomia e totalità.
  • Percorsi di ricerca e sperimentazione che individuino le strategie e gli strumenti più efficaci per ottenere questo risultato.
  • Iniziative diffuse e indipendenti di informazione, che, con l’aiuto dei pazienti, e a partire dalle scuole, forniscano a tutti i cittadini le conoscenze indispensabili per una effettiva consapevolezza nelle scelte di prevenzione e cura.
  • Ogni pratica che consenta il coinvolgimento diretto dei pazienti nella gestione attiva e consapevole della malattia.
  • Una nuova alleanza tra gli operatori sanitari e i pazienti, perché si ricrei un clima di reciproca fiducia, condizione fondamentale per un corretto utilizzo delle risorse, e più ancora, per una buona medicina.

Milano, 24 novembre 2014, in occasione del Convegno “Uniti per i pazienti”




Convegno per fersteggiare insieme ai pazienti a agli studenti
i 90 anni dell'Università degli Studi di Milano e i 20 anni dell'Istituto Europeo di Oncologia

Lunedì 24 Novembre 2014

Ore 14.30
Accoglienza e registrazione

Ore 15.00
Saluto delle autorità
Roberto Maroni
Presidente della Regione Lombardia

Ore 15.30
La parola al Paziente

Ore 15.45
Formazione, ricerca e cura
Gianluca Vago
Rettore dell’Università degli Studi di Milano

Ore 16.00
La nostra missione: il paziente al centro
Umberto Veronesi
Direttore Scientifico Istituto Europeo di Oncologia

Ore 16.30
Gabriella Pravettoni
Direttore Applied Research Unit for Cognitive
and Psychological Science IEO – Università degli Studi di Milano

dialoga sul tema:
Imparare dal dolore

Carlo Casalone s.j.
Presidente della Fondazione Carlo Maria Martini

Massimo Cacciari
Filosofo, Università Vita-Salute San Raffaele Milano

Ore 17.30
Chiusura dei lavori

Ore 17.45
Per chiudere con un sorriso…
Aldo, Giovanni e Giacomo


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